Anche gli scout cambiano:
la trasgressione non è tabù
Sì ai tradimenti anche dopo le nozze e alle droghe leggere. Il 39% non esclude l'aborto.
FIRENZE - I capi, da vecchi lupi, li avevano annusati da tempo questi dati atipici. Perché sapevano bene he dietro l'apparenza delle camicie con i distintivi e i pantaloncini corti, dei fazzoletti annodati e dei cappelli, e sotto il rito dei saluti militari con tre dita invece delle quattro del soldato, si nascondevano ragazzi veri. E
tra loro adolescenti inquieti, con tutte le problematiche e i turbamenti dell'et? , e tanta voglia di trasgredire. Scout (la maggioranza cattolici) che al 90% accettano il sesso prima del matrimonio e al 39% non escludono l'aborto. Che all'82% ritengono possibile ubriacarsi e (il 47% degli intervistati) fumare marijuana.
E, ancora, ragazzi che accettano (al 90%) il sesso prematrimoniale, non escludono a priori scappatelle con persone sposate e persino tradimenti dopo il fatidico sì davanti al prete. Sono i dati di una ricerca, promossa dalla Federazione italiana scautismo, con il sostegno della Provincia di Firenze, realizzata dall'Istituto degli
Innocenti di Firenze su un campione di oltre 2500 scout rover, giovani tra i 16 e 21 anni provenienti da venticinque Paesi europei (la maggioranza erano italiani) divisi a met? tra maschi e femmine e per due terzi di religione cattolica. I rover, due anni fa, parteciparono a Firenze al Roverway, un meeting europeo. E qui furono intervistati con tanto di questionario su più problematiche. Tra queste anche la trasgressione. I dati sono stati elaborati per cercare di tracciare l'identikit del giovane esploratore moderno. «Ma adesso non dite che lo scout del terzo millennio è trasgressivo ? dice Laura Galimberti, responsabile del Roverway italiano ?. I dati raccolti sono perfettamente in linea con quelli dei coetanei senza fazzoletto. Con qualcosa in più, forse: l'importanza di una pedagogia, quella scout, che apre ai ragazzi grandi orizzonti ideali e li fa guardare al futuro con ottimismo ed entusiasmo».
Il presente è un po' meno sublime. Almeno secondo il sondaggio. La legalit? su Internet, per esempio, non sembra essere un «pensiero forte» per lo scout: il 91% dichiara di poter usare materiale pirata senza problemi. Anche sulle droghe (quelle leggere) quasi la met? degli intervistati (47%) ritiene possibile fumare uno spinello. E la filosofia scout? Alla fine c'è, eccome. Aiutare il prossimo è un valore in assoluto per l'85% dei ragazzi, l'86% crede nella famiglia e la maggioranza (dal 60 al 70%) pure nella scuola e nel volontariato.
Agli ultimi posti invece l'esploratore mette la politica (avversa al 75% dei ragazzi) e pure il sindacato (bocciato dal 60% di quanti hanno risposto al questionario). Matteo Renzi, presidente provincia, ex capo
scout, non è sorpreso: «Lo scout di oggi non corrisponde all'identikit moralista della giovane marmotta, ma è un ragazzo come gli altri che vive le contraddizioni del suo tempo. Il punto vero è riuscire a dare una proposta educativa forte a una generazione spesso privata di maestri e di punti di riferimento. Lo scoutismo è una proposta di grande efficacia».
Marco Gasperetti
16 marzo 2008

1 commento:
OVVIAMENTE E' ARRIVATA PRONTA LA RISPOSTA REALMENTE INFORMATIVA:
Quando il giornalista non vuole fare informazione (comunicato stampa
17-03-08)
I titoli di diversi giornali e telegiornali di ieri hanno voluto come al solito attirare l'attenzione, a scapito della vera informazione. Sul mondo scout si continuano ad usare luoghi comuni ed etichette che servono solo a banalizzare un'esperienza ed il mondo dei ragazzi in generale; chi si occupa di giovani ed educazione sa bene quanto sia difficile (ma anche coinvolgente !) condividere con loro lo sforzo di crescere e di conoscere sé stessi per "lasciare il mondo un po' migliore di come l'abbiamo trovato" (così il fondatore degli scout,
BP, indicava lo scopo dello scautismo). Riteniamo oggi di dover dare delle precisazioni nel merito della
ricerca presentata il 15 marzo a Firenze; la ricerca si riferisce ad un campione di ragazzi italiani ed europei (provenienti da 25 paesi diversi) che non rappresenta, in senso statisticamente significativo,
tutti gli scout italiani e stranieri tra i 16 e i 24 anni ma i 3500 partecipanti all'evento RoverWay 2006.
Dall'indagine emergono molti dati ma di tutte le considerazioni riportate nel comunicato sono state volutamente scelte SOLO quelle che potevano avere un contenuto "scandalistico" dei comportamenti dei
ragazzi e del loro vivere nella societ? di oggi, prendendo i risultati di una sola domanda: "pensi che ti potrebbe capitare di ???" e tralasciando tutte le risposte sul "fare" e sulle motivazioni all'essere scout.
Se avessimo voluto nascondere questi dati non avremmo certamente fatto il convegno e non avremmo pubblicato i risultati della ricerca. I risultati invece non li vogliamo sottovalutare e ci interrogano sul
nostro fare educazione oggi, nella scelta di stare a fianco dei ragazzi e di fare educazione, scelta che ci espone anche a questi voluti fraintendimenti che vogliono considerare i ragazzi come problema e non soggetto che si forma e si struttura in un ampio arco di tempo.
Speravamo che dopo i tanti eventi del centenario dello scautismo appena concluso, si fosse colto qual è il senso della proposta scout:
avventura, amicizia, solidariet? , pace.
L'azione positiva dello scautismo consiste nella proposta di questi valori attraverso la condivisione di esperienze, la vita di comunit? , il costante miglioramento di se stessi, l'assunzione di responsabilit? personali e collettive. L'amore verso l'uomo e la piena fiducia nelle sue capacit? di affrontare problemi e opportunit? della vita di tutti i giorni trova nello scautismo un'opportunit? senza equivoci, un terreno comune tra adulti e ragazzi, uniti da un forte spirito di ricerca, dalla voglia di approfondire, di andare oltre le apparenze per cercare il senso della vita e trovare quindi una risposta piena e personale. Da questa ricerca quindi cogliamo la sfida di interpretare i bisogni dei nostri giovani, figli come noi del nostro tempo, stimolando ciascuno di loro a cercare le proprie risposte alla vita. Percorriamo questo cammino con la fiducia tanto nelle loro potenzialit? di progettarsi il futuro con un pragmatico ottimismo quanto nella passione educativa che gli adulti mettono nel costruire relazioni significative e stimolanti. Invitiamo chi avesse voglia di ragionare seriamente su questi dati a seguire sul sito della federazione gli approfondimenti o a contattarci
per un confronto.
Chiara Sapigni e Sergio Fiorenza ? Presidente e vice presidente FIS
Purtroppo il giornalismo oggi in Italia è in mano a questi scellerati...
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